EDUCAZIONE FISICA E CARTA DELLO SPORT
26.10.1927
L'educazione fisica era considerata al pari delle altre discipline scolastiche, e gli insegnanti di ginnastica iniziarono a far parte del Consiglio dei professori.
Nelle scuole vennero dedicate 2 ore settimanali all'insegnamento dell'educazione fisica e i programmi d'insegnamento, pubblicati a cura dell'ONB in speciali quaderni, prevedevano:
- per le prime due classi di elementari era prevista un'attività ginnica di carattere ricreativo
- dalla terza classe in poi, il programma prevedeva anche il saluto romano, il saluto collettivo in classe e fuori, il saluto individuale, l'attenti, il riposo e la marcia in gruppo.
- nelle ultime due classi, erano previste evoluzioni
- per i giovani tra i 16 e i 18 anni erano previsti esercizi a corpo libero e agli attrezzi. Fondamentale era alternare l'allenamento individuale con quello collettivo e di utilizzare le forme sportive anche per i fini dell'addestramento militare.
Nel 1928 viene emanata la "Carta dello Sport". In essa veniva stabilito che:
- l'Opera Nazionale Balilla si sarebbe occupata dell'educazione fisica sia dei balilla, sia degli avanguardisti, ma la specializzazione nelle varie attività sportive era riservato alle società e agli enti aderenti al CONI;
- nessun giovane poteva essere iscritto alle organizzazioni aderenti al CONI se non era iscritto già all'ONB;
- all'Opera Nazionale Dopolavoro era affidata l'educazione fisica solo di alcuni sport (bocce, palla al tamburello, tiro alla fune, gioco della volata, canottaggio a sedile fisso, palla a volo);
- viene istituita la "tessera unica per tutti gli iscritti alle singole federazioni sportive", in cui vengono tenute presenti le diverse possibilità economiche di chi praticava le varie attività sportive.
.
